Nuovo soggetto politico Senza protagonismi, egoismi, né pregiudizi tra laici e cattolici di Francesco Nucara Nel corso dei lavori della Direzione Nazionale dissi che il governo Monti avrebbe "stracciato" la tradizionale forma del sistema politico italiano, nato dal dopoguerra o meglio dal dopo "resistenza", e che nulla sarebbe stato più come prima: volenti o nolenti. Bisognava attrezzarsi e prendere iniziative politiche per far rivivere comunque, più che la nostra storia, le nostre idee. I repubblicani questo percorso lo avevano intrapreso da tempo e puntualizzato di recente con la costituzione del comitato per il progetto liberaldemocratico. I tempi in qualche misura sono serviti a dimostrare che le nostre "tesi" erano nel giusto. Sui media di sabato 18 febbraio ("la Repubblica") infatti, troviamo che l’on. Casini si lancia in un nuovo progetto politico, che reputo i repubblicani debbano seguire con la massima attenzione. Dice Casini: "… dobbiamo essere i primi a capire che è finita una stagione politica, che i partiti così come sono organizzati non servono più". Il nodo, a mio avviso, sta proprio nel "come sono organizzati". I partiti, ordunque, servono, purché organizzati in modo diverso. Le varie proposte di legge presentate in Parlamento in questi ultimi tempi, anche da parlamentari dello stesso partito, e proprio su questo caso divergenti negli obiettivi e nella definizione del ruolo del loro partito (vedi PD), dovrebbero produrre un testo unificato atto a dare corso, finalmente, all’attuazione dell’art.49 della Costituzione. Dice ancora Casini: "Dobbiamo creare un contenitore guida per andare oltre i partiti e oltre i poli". Io dico che i repubblicani sarebbero pronti a far parte di un disegno del genere, anche se, come dicono gli inglesi, "il diavolo si annida nei dettagli". Le nostre proposte, come PRI, potrebbero trovare supporto in una nuova aggregazione politica, che nulla avrebbe più a che vedere con il Primo Polo né con il secondo e nemmeno con il Terzo Polo. Come affermò Antonio Maccanico in un’intervista a "Formiche" dell’aprile 2010: "Io sono convinto che serva mettere insieme le persone ragionevoli dell’una e dell’altra sponda su un progetto per il Paese". C’era già un progetto politico, fallito per gli egoismi di alcuni protagonisti e anche di chi protagonista non era più! Se il progetto di Casini fosse carico di significati esclusivamente politici, bisognerebbe essere con lui e con altri promotori di questo nuovo disegno. Ma sono importanti i dettagli, perché potrebbero fare abortire il disegno. Se esponenti cattolici del mondo politico attuale, trasversali tra i partiti (Lupi – PDL, Sposetti – PD, Rutelli – API, Galletti - UDC), tacciano di anticlericalismo chi si batte per far pagare l’ICI alle organizzazioni che svolgono attività commerciali, allora forse qualche problema potrebbe insorgere, a cominciare dal lessico: "clericale" non è uguale a cattolico. Su questo tema la nostra storia è lunga e non servirebbe nemmeno ricordarla. E’ esemplare, al proposito, quanto Oronzo Reale affermò al Congresso Nazionale del PRI nel febbraio del 1958: "… e poi, la difesa del laicismo dello Stato di fronte ai tentativi di pressione ecclesiastica, e più che tentativi, perché siamo agli straripamenti, alla confusione, alla sovrapposizione dei poteri nei rapporti civili. Questo è il nostro laicismo. (Oggi noi repubblicani diciamo la nostra laicità, n.d.s.) Non è irrisione e neanche un minore rispetto del fenomeno religioso, anche nella sua estrinsecazione storica italiana, che è così massicciamente una estrinsecazione cattolica. E non è neanche una pregiudiziale avversione al partito cattolico italiano". Così la pensavano e così la pensiamo. Non abbiamo pregiudizi nei confronti degli altri e pretendiamo che non ci siano pregiudizi sulla nostra laicità. Se Casini, come io credo, volesse intraprendere la strada per costruire un soggetto politico laico, alla De Gasperi per intenderci, noi saremmo pronti a fare con decisione la nostra parte, forse e meglio di quanto non l’abbiano fatta o non la farebbero i suoi alleati di oggi. |